sábado, 11 de enero de 2014

Dai Pirati al M5S


Dai Pirati al M5S


Dopo il recente successo elettorale del Movimento5Stelle alle elezioni, in Italia si torna a parlare del Partito Pirata tedesco, considerato molto simile al movimento di Grillo. Ma è veramente così?

Nonostante alcune somiglianze, vanno considerati accanto al M5S movimenti come Occupy Wall Street, gli Indignados e il Partito X spagnolo. Sono partiti non convenzionali, che condividono una richiesta di richiesta di partecipazione e trasparenza nei processi politici, nonché un malessere nei confronti del sistema politico ed economico attuale: molti cittadini non hanno più fiducia nei partiti tradizionali. Tuttavia non possiamo parlare di antipolitica, perché i successi raggiunti dai Pirati e dal M5S non sono espressione di un voto di protesta, ma nascono dal crescente malessere sociale che i partiti tradizionali non comprendono del tutto.

Secondo il libro “Questo non è un manifesto” di Michael Hardt e Antonio Negri, il cittadino contemporaneo ha quattro caratteristiche fondamentali: è indebitato (il debito è il nostro grande fardello che ci portiamo avanti da anni), è mediatizzato (flusso di informazioni eccessivo, superficiale e spesso superfluo), è securizzato (siamo “schedati o registrati” in una quantità impressionante di archivi, sistemi e raccolte di dati), è rappresentato (i cittadini sono rappresentati nelle istituzioni politiche e la possibilità di incidere è sempre più ristretta, spesso assente). Queste caratteristiche creano frustrazione, insicurezza e ansia. Aggiungiamo la crisi economica e capiamo il successo dei movimenti come M5S e Pirati, che mostrano però differenze importanti.

Innanzitutto il M5S ha avuto più successo elettorale e ha una leadership basata sulla forza mediatica di Beppe Grillo (incarnerebbe la volontà dei cittadini) e Gianroberto Casaleggio, che tramite blog e Twitter tracciano la strada del partito. I Pirati invece rifiutano un leader (la loro forza si basa su una “comunità intelligente”) e comunicano con Liquid Feedback, gestendo il partito in totale equità. Al M5S invece manca una libera piattaforma di discussione online.

La Casaleggio Associati del M5S gestisce un impero: dal blog di Beppe Grillo all’aggregatore di siti teztze.it fino al sito de Il Fatto Quotidiano, e i coordinatori della comunicazione sono strutturati gerarchicamente, rappresentando un sistema di potere lontano dai cittadini che vorrebbero rappresentare. Al contrario, il Piratenpartei ha una strategia comunicativa meno professionale e più improvvisata. Infine, mentre i Pirati sono un fenomeno presente in oltre 50 paesi del mondo, il M5S cerca di radicarsi all’estero con pochi risultati. Il suo successo è frutto della situazione italiana, e la sua crescita è stata causale e caotica: dalla rete dei movimenti nel 2010 agli spettacoli teatrali di Grillo, dalle istanze locali e territoriali alla crisi dei partiti tradizionali grazie alla quale il M5S ha avuto gioco facile.



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